Castello visconteo di Pagazzano

Il “Gruppo della Civiltà Contadina“è un’associazione di volontariato con lo scopo di valorizzare e di far conoscere la rocca di Pagazzano attraverso:
la realizzazione del “Museo della Civiltà contadina”;
la fruizione del maniero con la formazione di guide locali;
l’organizzazione di eventi culturali (musicali, teatrali e artistici in genere) in stretta collaborazione con il Comune di Pagazzano.  
«Possiamo dire che il primo risultato del nostro Gruppo della Civiltà Contadina fu di riuscire ad amalgamare la comunità pagazzanese per la rinascita del castello: dai primi giovanissimi operatori culturali ai concittadini che lasciarono in dono oggetti, materiali e arredi».
Fulvio Cesare Pagani, presidente del Gruppo dal 2010 ad oggi, non ha dubbi sulle scelte che furono all’epoca fatte; scelte lungimiranti che permisero al gruppo stesso ed al castello di crescere, svilupparsi, adeguarsi ed essere così ancora oggi parte fondamentale della rinascita del castello visconteo di Pagazzano.

Capitoli
Perché proprio la civiltà contadina                                                 Da ufficiosi a ufficiali in soli cinque anni
Quando è iniziato questo cammino                                                Procedere con obiettivi chiari
Il primo evento organizzato in castello                                          Risultati
Il Gruppo cresce                                                                                 Il futuro

Perché proprio la civiltà contadina?
«Fino agli inizi degli anni ‘60 del novecento, Pagazzano era un paese prettamente agricolo, disciplinato ancora dalla mezzadria e innestato su di una cultura antica, fatta di tradizioni e valori tramandati da famiglia in famiglia a cementare una vita sobria e faticosa.
Una situazione che molti ricorderanno descritta nel celebre film di Ermanno Olmi “L’Albero degli Zoccoli”.
Il Marchese Crivelli, proprietario di quasi tutta Pagazzano – cortili, cascine e terreni- amministrò dal castello, con l’ausilio di uomini di fiducia, i suoi possedimenti. Egli fu anche l’ultimo nobile a governare in Pagazzano.
Nel 1973, infatti, cedette tutti i suoi possedimenti a più soggetti ed in modo predominante ad una società immobiliare.
Da questo nuovo capitolo ripartì la storia del nostro paese che, dopo alcune vicissitudini tra l’Amministrazione Comunale e l’immobiliare, vide finalmente il castello diventare di proprietà comunale
».

Quando è iniziato questo cammino?
«La data principale è il 2000 ossia l’anno in cui il maniero fu acquistato dal comune di Pagazzano; il castello, ormai disabitato, necessitava di opere grandi e piccole ed il gruppo si attivò con una presenza costante all’interno della rocca viscontea. Tra le prime, senza dubbio, ci sono gli interventi di restauro avviati dal comune: coperture, fossato, “scarpa” e “controscarpa” (così sono chiamati, tecnicamente, i muri obliqui alla base della cinta muraria ed il terrapieno prospiciente). Da parte nostra, ci impegnammo a ripulire, riordinare e bonificare questa immensa struttura, lasciata a se stessa ed al degrado per tanti anni. Ci volle del tempo per rendere fruibile il castello e recuperare quel poco che era rimasto: alcuni attrezzi per il lavoro contadino e poco altro».

Il primo evento organizzato in castello
«Fu tre anni dopo. Ecco, quella del 2003 è un’altra data importante nel nostro percorso: ci fu la prima, memorabile, mostra sulla “Civiltà Contadina” avvenuta nel cortile rurale del maniero quando nella rocca non erano ancora iniziati i lavori di restauro. In quell’occasione, i “primi fondatori” del gruppo allestirono la mostra in quei locali “naturali” che qualche decennio prima furono abitati dai contadini. E fu in quello stesso periodo che decidemmo di dar vita ad un Museo Etnografico della Civiltà Contadina, che sapesse racchiudere elementi per capire e spiegare un’epoca che contraddistinse il nostro paese sotto il profilo socio-culturale ed economico per tanti secoli».

Il Gruppo cresce
«Durante e dopo tutto il lavoro fatto e fu concluso il primo lotto di restauro, il gruppo nascente vide nella rocca viscontea il luogo ideale per iniziare una nuova avventura; con il passare del tempo esso cominciò ad assumere una nuova dimensione: si capì che, insieme alla raccolta dei materiali – in una prospettiva di mostra permanente – l’Associazione avrebbe potuto, in collaborazione con il Comune, anche gestire il maniero sotto l’aspetto culturale e renderlo fruibile alle visite. Per questo motivo iniziarono le prime pratiche burocratiche affinché il Gruppo diventasse un organismo riconosciuto anche formalmente».

Da ufficiosi a ufficiali in soli cinque anni
«Il 22 dicembre 2005 il Gruppo della Civiltà Contadina divenne a tutti gli effetti un’Associazione di tipo culturale, che aveva – e tuttora ha – nel Castello la sua collocazione naturale.
Si approntò così uno statuto (man mano rivisto e attualizzato) e un’organizzazione formale con tutti gli aspetti statutari previsti dalle leggi.
Il museo prese forma grazie agli sforzi e all’impegno del Gruppo, anche sotto il profilo economico, ed in particolare al sostegno di tanti concittadini pagazzanesi, che fin da subito credettero in questo progetto, lasciando in donazione al Museo i loro oggetti di famiglia e strumenti antichi di lavoro contadino che oggi tutti possono ammirare nelle sale dedicate
».

Procedere con obiettivi chiari
«In effetti, il Gruppo maturò allora alcuni obiettivi che ne avrebbero caratterizzato l’azione: dalla continua ricerca di materiale per implementare e raffinare il Museo Etnografico alla formazione di giovani operatori culturali; dall’organizzazione di eventi storici, culturali e ricreativi, sempre nel rispetto di ciò che il castello rappresenta, al coinvolgimento di tutta la cittadinanza con l’impegno di far percepire il Castello come parte integrante della vita del paese e fruibile a tutti i cittadini. Non ultimo, far conoscere il nostro castello e attraverso di esso Pagazzano al grande pubblico bergamasco e non solo».

Risultati
«Tenendo sempre presente gli obiettivi, i risultati arrivarono. In particolare, la prima formazione di un gruppo di operatori culturali (25), tutti giovani pagazzanesi dai 16 ai 19 anni. Fu un’esperienza stupenda che ci fece capire come, allargando la partecipazione al gruppo anche ai giovani dei paesi vicini, avremmo contribuito maggiormente ad implementare nuove opportunità, scambi di idee, perfezionamento culturale e storico, artistico e turistico.
Organizziamo concerti anche con musicisti internazionali, laboratori didattici; ospitiamo mostre artistiche, storiche e culturali ed il Museo Archeologico delle Grandi Opere (M.A.G.O.) mentre il Museo Etnografico della Civiltà Contadina si è ampliato contando centinaia di reperti, oggetti e macchinari. Gestiamo un sito internet e siamo presenti sui principali “social”
».

Il futuro
«Il Gruppo Civiltà Contadina si è modificato ed ampliato, dotandosi di una struttura più adeguata alle continue esigenze di sviluppo e, se vogliamo, più organizzata. Oggi il nostro gruppo conta 32 aderenti ed ogni singolo membro ha un ruolo preciso sia nel “gruppo guide” che per i laboratori didattici, museo e ricerca storica, comunicazione, pubblicità, organizzazione degli eventi, magazzini, pulizie, rapporti con il pubblico e l’Amministrazione Comunale.
Il Gruppo, in realtà, non smette mai di crescere; si evolve e si trasforma, creando continue opportunità e occasioni culturali, cercando di offrire sempre di più attività di pregio in grado di costruire e riflettere un’immagine sempre nuova del Castello di Pagazzano
».

2 risposte

  1. Visita oggi 5 marzo 2023 al castello.
    Bellissima esperienza… bellissimo castello.
    Accolti da persone cordiali e gentili in abbigliamento storico.

    E grazie alla “narratrice” che ci ha accompagnato nella storia del castello rendendo la visita molto interessante senza mai essere pesante… il tempo è volato!

    Complimenti e a presto!

    1. Gentile signora, il suo commento come quello di tanti altri ci sprona a continuare questa esperienza ventennale. Siamo convinti che la passione che ci accomuna nasce da tante cose: l’amicizia tra noi, la passione verso la storia e la cultura locale, la ricerca della vera bellezza etc. Grazie e… ci segua ancora.

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