Castello visconteo di Pagazzano

Storia del Castello

Castello visconteo di pagazzano

Aperture ordinarie

Il castello è aperto ordinariamente la prima e terza Domenica di ogni mese.

Ogni gruppo di persone sarà costituito in modo da rispettare le normative vigenti anti-covid.

Chiusura nei mesi di
Dicembre, Gennaio, Febbraio, Agosto (Salvo prenotazione e nuovi eventi).

Solo per prenotare le visite:
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Storia del Castello

Castello visconteo di pagazzano

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Il castello

Un gioiello storico tra le case di Pagazzano; edificato dai Visconti, la sua visita guida i turisti non solo attraverso lo spazio spostandosi tra le stanze ma anche nel tempo dalla sua edificazione fino ai giorni nostri

Fortezza, dimora signorile, granaio, casa colonica, monumento. Quanti altri edifici possono vantare di aver attraversato i secoli adattandosi al procedere del tempo? E’ questa la storia del castello visconteo di Pagazzano; anzi, usi ed esigenze differenti ne costituiscono la storia.

C’è ancora chi ricorda come, da bambino, accompagnava il proprio nonno ad acquistare le sementi all’interno del castello e finanche delle sue stesse sale.

Qui, tra le sue mura ha dimorato più volte, ospite, il poeta Petrarca.

E, ad abundantiam, sempre tra le sue mura è cresciuto pure un giovanissimo Francesco Bernardino Visconti noto a tutti come “l’ Innominato“, affidato allo zio arciprete Galeazzo Visconti nel 1595.

Ad oggi è sede di convegni, rassegne teatrali e musicali; simposi di scultura, laboratori didattici.

In ogni caso, è sufficiente camminare sul suo ponte levatoio abbassato per sentirsi subito proiettati nella “corte di Bernabò”

Il castello, le origini

Il castello visconteo di pagazzano, le origini

Pare che nel VI secolo, a causa della presenza dei Longobardi,  fosse sorto come centro fortificato.

Nel IX secolo i Franchi conquistarono tutto il territorio della Gera d’Adda compreso quello che doveva essere il nucleo originario del castello.

In quel periodo Pagazzano passò sotto la giurisdizione del Conte di Bergamo e successivamente dei Vescovi della città. Non ci sono altre notizie più antiche.

Il documento cartaceo più vecchio finora trovato è una pergamena del 1032 in cui un certo Lanfranco del fu Lanfranco da Martinengo elargisce per testamento alla chiesa di Bergamo i suoi beni e le sue terre.

Tra questi viene nominato per due volte il nome Pagazanum.

Si sa ancora che con bolla del 1168 papa Adriano IV concesse provvisoriamente alla diocesi di Cremona la pieve di Pagazzano che fino ad allora apparteneva alla diocesi di Pavia.

Ma la concessione resterà  sulla carta perché, come sappiamo, apparterrà invece a Pavia fino al 1820.

Dalla nascita al ‘300

Nella metà del XII secolo arrivarono i milanesi che, traendo vantaggio dalla sconfitta del Barbarossa (pace di Costanza del 1183) inflitta dai comuni lombardi, occuparono alcuni castelli della Ghiera o Gera d’Adda ivi compreso quello di Pagazzano.

Ciò è attestato da un diploma nel quale si nomina per la prima volta il nome del luogo. Il diploma è del 1186.

Quando nel XIII sec. cominciarono ad incrinarsi le istituzioni comunali e sorsero le Signorie, a Milano il potere si consolidò; nelle mani di Filippo Della Torre che, nel 1263, divenne Signore della città.

I Torriani occuparono nel 1279 anche la Gera d’Adda.

Da quel periodo le schermaglie tra i vari Signori portarono Pagazzano ad essere occupato sia dai Torriani che dai Visconti.

Si narra che “Nel 1353 le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini infierirono a danno della patria, e nel mese d’agosto i Guelfi diedero l’assalto al castello di Pagazzano, e dopo avervi uccisi 200 ghibellini, e dato il guasto col fuoco a non poche ezze (?) di quel villaggio, si portarono a Masano per uccidervi certo Alberto Masano del partito contrario”.

Alla morte di Giovanni Visconti (1354) il suo potere venne diviso tra i suoi tre figli: Matteo, Galeazzo e Bernabò.

A quest’ultimo toccò, tra l’altro, il territorio della Gera d’Adda, incluso Pagazzano.

La Signoria di Bernabò segnò per il castello l’inizio delle vicende più conosciute. Tra l’altro è di questo periodo la visita e il soggiorno a più riprese di Francesco Petrarca nel maniero di Pagazzano.

Una delle testimonianze riguarda la presenza nei sotterranei del maniero di una lapide rinvenuta nel 1822 (ora andata persa) a ricordo del ricevimento dato in onore del cavaliere Filippo Borromeo.

Dalla nascita al '300

pagazzano NEL ‘400

Nel ‘400

Dopo la morte di Bernabò Visconti, il potere passò nelle mani di Gian Galeazzo che nel 1386 donò i possedimenti di Pagazzano alla moglie Caterina.

Il castello andò nelle mani dei Suardi e successivamente di Bertolino Zamboni.

Nel 1428, dopo la sconfitta dei milanesi a Maclodio (1427), la Serenissima definì con precisione i confini di meridionali con il Milanese prendendo come riferimento l’antico Fosso Bergamasco scavato nel XIII sec.

I paesi a sud di questo confine artificiale sarebbero appartenuti al Ducato di Milano, compresa la Gera d’Adda.

Ma la divisione non accontentò nessuno.

Infatti questi territori furono contesi lungamente. Con la suddivisione dei beni, datata 22 giugno 1465, il castello di Pagazzano, indicato come “Castrum de Pagatiano”toccò a Sagramoro II di Brignano.

DAL ‘500 AI GIORNI NOSTRI

Con la discesa di Luigi XII d’Orlèans la Gera d’Adda fu dominata dai francesi.

Dopo la battaglia di Agnadello (1509), questo territorio passò sotto la giurisdizione del Ducato di Milano.

Dal 1522 gli spagnoli si impadronirono della Gera d’Adda.

Da questo momento Pagazzano subì le sorti del Ducato di Milano.

Visconti di Brignano. Ma la definitiva cessione del castello avvenne il primo settembre del 1747.

Nel 1707 la Gera d’Adda fu governata dagli austriaci. Dal 1718 al 1760 i territori di Pagazzano vennero misurati, definiti e ridisegnati durante il censimento noto come Catasto Teresiano.

Conserviamo ancora una mappa originale del castello datata 1721.

Con la calata di Napoleone in Italia e la caduta di Venezia (editto di Campoformio 1796) la Gera d’Adda passò definitivamente, il 9 luglio 1797, a Bergamo diventando parte integrante del dipartimento del Serio.

Con la morte della marchesa Fulvia Bigli, vedova Crivelli, il castello e i terreni annessi diventarono proprietà della casa Crivelli fino al 1968 quando il tutto venne venduto ad una società privata.

Il Comune di Pagazzano lo ha acquistato nel 2000 iniziandovi i lavori di restauro che tutt’ora continuano.

DAL ‘500 AI GIORNI NOSTRI

Il nostro gruppo è un insieme di fantastiche persone intente a conservare e promuovere il territorio.

Il nostro gruppo è un insieme di fantastiche persone intente a conservare e promuovere il territorio.

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